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Daniele Brancaleoni
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D. Brancaleoni: Ricerca musicologica sulle "cante romagnole"
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D. Brancaleoni: Ricerca musicologica sulle "cante romagnole"

Il video è tratto dal Concerto del Quartetto Paganini. Le musiche sono un arrangiamento del compositore Michele Rivi(nonchè violista nel video),di

 4 Cante Romagnole del compositore Cesare Martuzzi.

Molto interessante è l'impatto emotivo esercitato dalle melodie romagnole  sul pubblico, che evidenzia l'importanza della conoscenza diretta dei brani per una buona riuscita di qualsiasi performance.

Infatti mentre i brani venivano eseguiti alcuni tra i presenti in sala accennavano sommessamente i testi in dialetto romagnolo.

Le cante in versione goliardica per tre voci maschili con accompagnamento di Fisarmonica sono il repertorio del gruppo forlivese "I Minestrelli di Romagna" ("Minestrelli" da minestra, cibo)

Cesare Martuzzi

Cesare Martuzzi (Alfonsine, 1885 – Forlì, 1960) è stato un compositore e direttore di coro italiano.

Assieme al poeta Aldo Spallicci, compose le cosiddette Cante romagnole. Ideò inoltre una tipologia di notazione musicale, detta musicotipia, adatta a chi non non conosce la musica, alla base di vari metodi didattici.

Dopo gli studi nella città natale, Martuzzi iniziò la professione di direttore di coro in varie città italiane, grazie anche al sostegno e all'amicizia di Pietro Mascagni.

Al musicista si deve la prima Canta romagnola con testo d'autore che si conosca: La majè (La maggiolata) su testo di Aldo Spallicci, per coro maschile, eseguita per la prima volta nel 1910 a Bertinoro e pubblicata due anni dopo.

Martuzzi, dapprima riluttante alle richieste di Spallicci di musicare alcune sue poesie in dialetto romagnolo, accettò in seguito la collaborazione che si protrasse ininterrottamente dal 1906 fino al 1945 circa. Celebre il giudizio di Spallicci sul compositore: "Attraverso il suo temperamento di musicista lirico, i ritmi della classica canzone di popolo sono passati come brividi in un'arpa e ne è venuta la "canta nuova", la canta che parve in sulle prime raccolta dalla viva voce popolare, tanto ne era fedele il senso e la linea, la canta che, appena levata, spiega il cielo e l'anima di Romagna".

Francesco Balilla Pratella dichiarò inoltre che "Martuzzi è stato il primo a ideare e comporre musiche di gusto popolare su poesia dialettale romagnola, riuscendo così a creare un tipo di canzone in coro, che per la sua semplicità, schiettezza, vitalità e fascino si può proclamare come... modello del genere"[1].

Martuzzi e Spallicci fondarono nel 1910 il coro dei "Canterini Romagnoli": i Canterini per lo più non conoscevano la musica, e Martuzzi ideò per loro un nuovo sistema di notazione, detto musicotipia.

Il compositore insegnò per anni presso il Liceo Musicale "A. Masini" di Forlì, sua città di adozione: presso il medesimo istituto è stato, per qualche tempo, direttore.

Bibliografia

  • Michele Raffaelli, Musica e musicisti di Romagna, Forlì, Ed. Filograf, 1997

Note

  1. ^ Michele Raffaelli. «Cesare Martuzzi e la nuova polifonia di Romagna». La Ludla, 6-2008, pag. 3.
 
News
Č docente di Violino presso il Conservatorio G.Rossini di Pesaro.

Conservatorio G. Rossini, Pesaro 2023.


Sala della Provincia, Pesaro 2023


Pagnacco, 2015

 

 



 


Logo: immagine che rappresenta la "Caveia" sonaglio a forma di galletto con anelli sonori impiantato sul giogo dei buoi durante l'aratura del campo.Il suono faceva sentire al contadino se tutto procedeva regolarmente. il ritmo regolare significava che glianimali lavoravano.
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